di Justin Lin
con Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Gina Carano, Luke Evans, Elsa Pataky; Origine: USA, 2013; Durata: 130′
Dopo aver rovesciato l’impero di un boss a Rio, Dom Toretto e Brian O’Conner si sono dedicati a girare il mondo, impossibilitati come sono a rientrare a casa e a riprendere tutto ciò che si sono lasciati alle spalle. Nel frattempo, Hobbs è incappato invece nel caso di un’organizzazione di piloti criminali, il cui capo è coadiuvato da una donna che si rivela essere Letty, l’ex di Dom che tutti credevano morta. Per tentare di metterli definitivamente fuori gioco, Hobbs chiede a Dom di rimettere insieme la squadra d’élite di Londra.
L’ascesa di Fast & Furious non si è fermata nemmeno al sesto capito anche se la saga di Dominic Toretto ha assunto i caratteri tipici del fuilletton. La trama dei suoi film è sempre più accessoria e ripetibile perchè la sua unica funzione è quella di fare da collante per una serie di sequenze rumorose che alzano sempre di più il tiro della spettacolo e prendono persino in prestito un carroarmato. La scelta era inevitabile nel momento in cui il marchio ha smesso di puntare sull’evoluzione dei personaggi ma ha scommesso tutto sull’impatto delle scene. Gli intrecci narrativi di Fast & Furious 6 hanno le sembianze di una soap-opera: i personaggi che erano stati dati per morti possono ritornare per il semplice piacere del colpo di scena. Il finale di Fast Five annunciava che la resurrezione di Michelle Rodriguez si sarebbe compiuta nella puntata successiva e i titoli di coda di questo film sono interrotti dall’ingresso di un nuovo sorprendente villain che entrerà in scena la prossima volta. L’imminente arrivo di un’altra guest-star dell’action accresce un volume di testosterone che si accumula senza un criterio particolare: il film non solo conferma la presenza fissa di Dwayne Johnson ma inserisce anche una stella del wrestling femminile come Gina Carano. Le sue doti si erano viste in Knockout di Steven Soderbergh ma in questo caso servono a virare anche le donne verso la logica del corpo a corpo: la conclusione è una lunghissima lotta senza esclusione di colpi con la rediviva Michelle Rodriguez. Le decisioni sono obbligate dal fatto che Fast & Furious ha bisogno di Vin Diesel e l’attore non può tenere un primo piano per più di dieci secondi: il protagonista funziona soltanto quando si muove. Il film va a meraviglia tutte le volte che Dominic Toretto si mette dietro al volante o risolve a modo suo una difficoltà che la sua famiglia incontra lungo la strada. In questo film viene persino ferito ma l’evento straordinario si verifica soltanto perchè non se lo aspettava: il suo team-up con The Rock consiste in una serie di sguardi che dimostrano il rispetto reciproco e tutti i legami con gli altri componenti della sua banda sembrano quelli di un feud della WWE. La messa in scena di Justin Lin è azzeccata e si limita a coordinare il programma in crescendo degli inseguimenti, delle scazzottate e delle esplosioni con lo sfondo urbano. L’esotismo di Rio de Janeiro lascia il posto alle strade e allo skyline di Londra e il gruppo di rapinatori etici si prodiga nel creare danni e seminare il panico nel traffico della capitale inglese fino ai fuochi d’artificio finali. La qualità principale di Fast & Furious 6 è quella che avevano tutti i film che lo hanno preceduto: la grande onestà con cui si pone davanti alla sua platea. Il tronfio patriottismo dell’agente speciale Dwayne Johnson in trasferta offre la versione senza mezzi termini di un James Bond americano: lo stile gli fa difetto ma i mezzi fisici compensano le sue mancanze di fascino. Dominic Toretto non deve parlare per conquistare di nuovo la sua donna: Michelle Rodriguez ha perso la memoria e l’eroe le mostra un catalogo condiviso di cicatrici che sono rimaste sui loro corpi come ricordo di una vita passata insieme alla ricerca dell’estremo. Il film è tronfio ma risponde solo alle richieste del suo pubblico e questo ha fatto la sua fortuna: il velo patinato che scende sulle location allontana immediatamente tutti quelli che cercano un significato o un messaggio. Ogni inquadratura di Fast & Furious 6 esapera l’idea di fondo per cui tutto è solo un gioco: chi accetta questa prospettiva non può fare altro che divertirsi fino in fondo.